È possibile immaginare un'esperienza turistica "senza fine"? Il mercato del turismo è alla ricerca di nuove proposizioni di valore per raggiungere i turisti anche in luoghi e momenti diversi dai classici periodi di ferie. Ragionare in un’ottica di neverending tourism offre proprio la possibilità di estendere l’esperienza turistica nel tempo e nello spazio grazie anche all’utilizzo di strumenti digitali e sfruttando i nuovi comportamenti che la pandemia ha indotto nei consumatori.
In questo articolo vediamo di che cosa si tratta e come può essere valorizzato per incrementare le revenue del mercato turistico.
Cosa si intende per Neverending Tourism
Con l’espressione neverending tourism, coniata dall'Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo, si intende la possibilità di estendere l’esperienza turistica nel tempo e nello spazio, prima e dopo il viaggio, sfruttando il digitale in varie direzioni, tra cui:
- ispirare gli utenti e facilitare l’accesso ai servizi;
- arricchire la loro esperienza onsite;
- proporre online contenuti (corsi, visite guidate, laboratori) e beni (servizi e prodotti legati al territorio, merchandising).
Il fenomeno del neverending tourism si inserisce in un quadro di profondi cambiamenti. L’emergenza sanitaria ha fortemente colpito il mercato del Turismo, danneggiando il mondo dei trasporti, le strutture ricettive e le agenzie di viaggio. Le restrizioni hanno cambiato anche le abitudini dei consumatori, che hanno dedicato più tempo alla fruizione di contenuti digitali turistici e culturali (tour virtuali, corsi/laboratori online) e hanno acquistato via eCommerce una quantità maggiore di prodotti tipici delle località visitate in precedenza.
Non solo: a causa del bisogno di evadere durante i prolungati lockdown e della maggiore possibilità di lavorare da remoto, nel 2020 è esploso il fenomeno del holiday working: il 26% degli italiani ha prenotato una casa vacanze per lavorare da remoto.
I primi esempi di Neverending Tourism
Nonostante i tratti dell’esperienza turistica neverending siano ancora in costruzione, l’emergere fra i consumatori di una domanda che rifletta queste caratteristiche di continuità dell’esperienza nel tempo e nello spazio ha indotto una risposta da parte dell’offerta. Ne è un caso il sito Discover Puerto Rico, che offre appuntamenti virtuali legati alla cultura del luogo (lezioni di cucina con un celebre chef locale, sessioni di yoga con vista sull’oceano) e una proposta dedicata ai lavoratori da remoto.
E anche in Italia numerose realtà del mondo del turismo stanno cogliendo le potenzialità di questo trend:
- nel 2020 il 42% delle strutture ricettive ha proposto l’acquisto di prodotti locali (soprattutto in struttura, ma anche via eCommerce), mentre il 39% ha ospitato clienti in remote working;
- l’80% dei musei, monumenti e aree archeologiche ha offerto contenuti online (laboratori, workshop divulgativi, tour e visite guidate ecc.).
I benefici del Neverending Tourism
In termini di opportunità, per gli operatori del settore turistico il neverending tourism offre la possibilità di:
- abilitare nuovi modelli di business;
- attingere a nuove fonti di revenue;
- prolungare nel tempo la relazione con i visitatori, fino a creare una neverending experience.
Inoltre, questo modello può avere un impatto positivo anche sulla sostenibilità: per esempio, l’holiday working permette di ridurre i problemi legati alla stagionalità in alcune destinazioni e offre alle località “minori” una maggiore possibilità di attrarre turisti.
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