Gioco Online: il nuovo bando cambierà lo scenario italiano?

29 gennaio 2018 / Di Samuele Fraternali / 0 Comments

Era stato annunciato con la Legge di Stabilità del 2016, ma solo nelle scorse settimane è stato ufficialmente pubblicato il bando di gara per l’assegnazione di un massimo di 120 nuove licenze per il Gioco a distanza. Le licenze, rilasciate al costo minimo di 200mila euro, permetteranno di offrire tutti i giochi ammessi sul canale online, dalle Scommesse a quota fissa ai giochi di abilità e di sorte, e avranno durata fino al 31 dicembre 2022.

La partecipazione al bando di gara è ammessa sia a operatori di gioco che esercitano in Italia o in un altro Stato dello spazio economico europeo sulla base di una concessione/abilitazione rilasciata dall’autorità competente e che offrano almeno una tipologia di gioco tra quelle concesse dai Monopoli di Stato, sia a operatori attivi in settori diversi dal gioco purché in possesso di capacità tecnico-infrastrutturali comprovate.

Il termine per l’applicazione delle domande scadrà il 19 marzo e le offerte verranno vagliate a partire dal 19 aprile, fissando di fatto per l’estate il possibile ingresso sul mercato di nuovi player.

Potenzialmente il bando di gara potrebbe portare 24 milioni di euro nelle casse dello stato, ma le previsioni stimano una partecipazione significativamente inferiore per due principali ragioni. In prima battuta perché molti dei player internazionali sono già presenti sul mercato italiano; in seconda battuta perché il livello di competizione del nostro mercato è particolarmente elevato e rappresenta dunque una barriera all’entrata per nuovi operatori.

D’altro canto esistono anche degli aspetti attrattivi: in primis il mercato italiano, grazie soprattutto alle azioni di lotta al gioco irregolare attuate dai Monopoli, ha oggi una dimensione rilevante e mostra interessanti tassi di crescita. Un secondo importante aspetto per le scelte strategiche degli operatori è la liquidità condivisa per il Poker. Annunciata lo scorso luglio con la sottoscrizione di un accordo internazionale con Francia, Spagna e Portogallo, l’apertura alla piattaforma condivisa è un’invitante opportunità per raggiungere contemporaneamente i giocatori di questi quattro mercati. Nonostante sia già attiva tra Francia e Spagna, in Italia non è ancora stata realizzata e sul tema cresce l’incertezza. Sarà pertanto fondamentale la posizione ufficiale del governo italiano prima della fatidica scadenza del 19 marzo per la presentazione delle domande. Le ultime dichiarazioni affermano che l’accordo verrà rispettato e che si sta attendendo i risultati di alcune verifiche tecniche. E in attesa dei prossimi passi del governo, i nuovi potenziali operatori stanno alle porte…

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Direttore dell’Osservatorio Digital Content e Senior Advisor dell'Osservatorio eCommerce B2c Netcomm