Finanziamenti e Incentivi alle PMI: la guida aggiornata

12 marzo 2020 / Di Redazione Osservatori Digital Innovation / 1 Comment

Incentivi alla digitalizzazione, Industria 4.0, sviluppo sostenibile, ammortamenti, contributi bancari, PMI innovative. I finanziamenti e gli incentivi alle piccole e medie imprese toccano temi molto trasversali e sono all’ordine del giorno di politici e imprenditori, soprattutto considerato il ruolo centrale che le PMI ricoprono all’interno del sistema economico italiano.

 

PMI e crescita economica: guida all'incentivo!

Soprattutto nel Centro e Sud Italia, si riscontra ancora una scarsa conoscenza degli incentivi disponibili. Per questo è importante avere un quadro quanto più completo di queste agevolazioni. Il tema più martellante è ovviamente quello della digitalizzazione per le PMI. Gli incentivi rappresentano un vero e proprio stimolo all’innovazione delle realtà imprenditoriali minori, spesso frenate da limiti di budget, tecnologici e mancanza di competenze.

Vediamo allora, insieme all’aiuto dell’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI, come il quadro normativo italiano stia incentivando lo sviluppo digitale (e non) delle piccole e medie imprese nel nostro Paese. Di seguito i principali incentivi alle PMI di cui tratteremo:

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Dal Piano Impresa 4.0 al Piano Transizione 4.0: quali agevolazioni per le PMI?

Già a partire dal 2013, il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) ha previsto ed erogato una serie di incentivi per promuovere l’innovazione digitale nelle imprese lungo tre aree: tecnologie abilitanti/macchinari, ricerca e sviluppo e, più recentemente, formazione. Negli ultimi anni, in particolare, il focus è stato rivolto a quello che concerne il mondo dell’Industria 4.0.

Il Piano Nazionale Industria 4.0, istituito dall’allora ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda nel 2017, prevedeva diverse misure quali:

  • Iper- (250%) e Super- (140%) ammortamento, per supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, in beni materiali e immateriali (software e sistemi IT) funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi (qui l'approfondimento);
  • Nuova Sabatini, un contributo in conto interessi da 2,75% a 3,57% per sostenere le imprese che richiedono finanziamenti bancari per investimenti in nuovi beni strumentali, macchinari, impianti, attrezzature di fabbrica a uso produttivo e tecnologie digitali (hardware e software) (qui l'approfondimento);
  • Patent Box, una riduzione delle aliquote Ires e Irap sui redditi da beni immateriali (qui l'approfondimento);
  • detrazioni fiscali per gli investimenti nel capitale di rischio di startup e PMI innovative fino al 30%, per favorire lo sviluppo dell’ecosistema nazionale dell’imprenditoria innovativa (qui l'approfondimento).

Con la Legge di Bilancio 2020, il Piano Nazionale Industria 4.0 ha preso il nome di Transizione 4.0 e ha abbracciato un’ottica pluriennale, subendo alcune interessanti modifiche.

Il Super- e l’Iper-ammortamento dei beni materiali vengono sostituiti da un credito d’imposta, con un generale abbassamento delle soglie limite per godere delle agevolazioni e con l’inserimento di scaglioni con aliquote decrescenti all’aumentare degli investimenti, volti a favorire le imprese con capacità di spesa contenuta.

Viene poi introdotta la possibilità di accedere alle agevolazioni per gli investimenti in software a prescindere da investimenti in beni materiali. L’obiettivo generale è rendere questi incentivi più accessibili alle micro, piccole e medie imprese (vale a dire le imprese da 1 a 249 dipendenti), in quanto il Ministero dello Sviluppo Economico ha stimato che, finora, i due terzi degli incentivi sono stati fruiti dalle sole grandi imprese.

 

Voucher per consulenza alle PMI in innovazione

Se il 2020 è l’anno della Legge di Bilancio, il 2019 è stato invece l’anno del Voucher per consulenza alle PMI in innovazione. Tale incentivo sta consentendo alle piccole e medie imprese di sostenere le spese per la consulenza specialistica di un manager dell’innovazione.

Le agevolazioni saranno distribuite sotto forma di voucher con contributo pari al 50% dei costi sostenuti per le micro, piccole e reti d’imprese, e del 30% per le medie.

Stando ai requisiti del Voucher, l’Innovation Manager deve essere qualificato e indipendente, nonché inserito per un periodo non inferiore a nove mesi, Le attività di consulenza svolte durante quest’arco temporale toccano sostanzialmente due aree:

  • il processo di innovazione organizzativa dell’impresa;
  • le azioni finalizzate all'incremento della capacità d'investimento dell'impresa (es. percorsi di capitalizzazione, miglioramento dell'accesso al credito)

In una realtà meno strutturata, di fatti, l'Innovation Manager ha il primario ruolo di far comprendere le opportunità del digitale e supportare l'azienda nel reperire risorse per investire in tal senso.

 

Gli incentivi per le PMI innovative

Degno di menzione anche il panorama specifico delle PMI innovative, che dal 2015 hanno ottenuto un riconoscimento normativo all’interno dell’ordinamento italiano. Il cosiddetto “Investment Compact” a opera del Governo Renzi ha infatti esteso i benefici già riconosciuti dal 2012 alle startup innovative, realizzando un’equiparazione di fatto.

Tra i benefici e le agevolazioni ricordiamo in particolare che le PMI innovative:

  • possono essere costituite come s.r.l. con una procedura online semplificata;
  • hanno una disciplina societaria più flessibile;
  • beneficiano di una moratoria annuale per la copertura di eventuali perdite;
  • possono utilizzare lo strumento dell’equity crowdfunding;
  • sono esonerate dal pagamento dell’imposta di bollo e dei diritti camerali;
  • possono accedere al Fondo di Garanzia per le PMI del MISE con una procedura semplificata.

Entrambe le categorie (startup e PMI innovative) sono ora censite dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) in un’apposita sezione del Registro delle Imprese.

 

La Strategia Italia 2025 e le altre agevolazioni alle PMI

Vale poi la pena citare il piano Strategia Italia 2025, una riforma strutturale a livello Paese che, sebbene non si rivolga direttamente ed esclusivamente al mondo PMI, è dedicato a mobilità, robotica, AI, cyber security e improntato alla creazione di una società digitale, inclusiva e sostenibile.

Meritano menzione, infine, gli altri strumenti di finanziamento messi a disposizione dal Governo. Segnaliamo:

  • Fondo Nazionale Innovazione rivolto alle PMI innovative, il cui strumento operativo di intervento è il Venture Capital (qui l'approfondimento);
  • Fondo di Garanzia per le PMI, volto a favorire l’accesso alle fonti finanziarie delle piccole e medie imprese mediante la concessione di una garanzia pubblica (qui l'approfondimento);
  • Bando Macchinari Innovativi, rivolto alle PMI delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia operanti in alcuni ambiti del settore manifatturiero (qui l'approfondimento).

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  • Autore

Gli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano sono un punto di riferimento qualificato sull’Innovazione Digitale in Italia.