Sostegno alla filiera alimentare: dove c’è SupplyChainFinance c’è casa!

Aggiornato il / Creato il / Di Antonella Moretto

Nel mese di ottobre è stato siglato un importante accordo tra Barilla e Credit Agricole volto al sostegno alla filiera italiana del grano da parte del gruppo di Parma.

L’obiettivo dell’iniziativa è dare accesso a finanziamenti e servizi bancari dedicati alle oltre 5.000 imprese che offrono a Barilla la materia prima principale. Il supporto fornito include servizi di cash management per accesso privilegiato a conti correnti, soluzioni di finanziamento anticipato delle fatture, finanziamento dedicato ad investimenti operativi: il tutto garantito in modo veloce e flessibile.

 

Una supply chain estesa per la filiera alimentare

Non è di certo questo il primo programma di sostegno finanziario alle filiere locali. In cosa differisce allora dai precedenti?

In primo luogo, è un esempio di come la gestione ottimizzata del flusso finanziario debba essere integrata con la gestione più estesa della supply chain. Tale iniziativa rientra, infatti, in un progetto più ampio che l’impresa e il settore stanno conducendo da qualche anno, volto a rivitalizzare la filiera locale, al fine di disegnare la supply chain in modalità “short supply chain”, riducendo i tempi di trasporto e garantendo una fonte di approvvigionamento meno soggetta alle incertezze dei mercati internazionali. Non si configura, quindi, come un’iniziativa di Supply Chain Finance stand alone, ma come parte di un programma di supply chain esteso e più ampio.

Inoltre, il supporto non vuole essere solo finanziario ma anche economico, fornendo agli agricoltori incentivi e premi di produzione legati ai parametri qualitativi, finalizzati a incrementare la redditività della categoria.

 

I benefici dell'accordo

Un simile accordo fornisce stimoli importanti, che possono offrire spunti di miglioramento anche ad altri programmi di filiera che dovessero emergere nei prossimi anni.

In primo luogo, la materia prima su cui si focalizza è chiave per la qualità del prodotto finito ma tende anche ad essere ancorato a processi di gestione tradizionali: ciò nonostante, questo non ha rappresentato un freno ma quasi un volano all’opportunità di sviluppare soluzioni avanzate di finanziamento.

In secondo luogo, il programma è proposto da una singola impresa ma, essendo il leader di mercato, tale azione potrà generare anche esternalità positive sull’intero settore, inducendo anche i competitor ad adottare approcci similari per supportare la propria filiera sia economicamente sia finanziariamente.

Infine, tale soluzione evidenzia come programmi innovativi e potenzialmente di successo abbiano come fine ultimo non solo il beneficio finanziario, che rimane imprescindibile, ma anche la volontà di sviluppare e abilitare benefici di sostenibilità sociale e ambientale.

 

Uno stimolo per la filiera agroalimentare

In quali altri ambiti si potrebbe adottare una soluzione analoga? Moltissime sono le tipologie di prodotti che presentano caratteristiche analoghe a quelle del grano: basti pensare al pomodoro, al latte, al vitivinicolo, etc.

Tutte filiere che si basano su caratteristiche comuni:

  • la presenza di imprese con un brand forte che possono guidare le scelte dell’intero ecosistema;
  • una forte stagionalità delle produzioni, governate da materie prime in mano a piccoli agricoltori e allevatori;
  • una prossimità geografica importante che permette di sfruttare la conoscenza approfondita che le imprese hanno dei propri fornitori, così da mitigarne il rischio e il relativo costo delle soluzioni stesse.

È arrivato il momento di ricercare soluzioni smart per gestire anche la parte finanziaria della filiera agroalimentare!

  • Autore

Ricercatore in ambito Purchasing and Supply Management presso la School of Management del Politecnico di Milano e Direttore dell’Osservatorio Supply Chain Finance. Docente di Supplier Relationship Management nel corso di laurea in Ingegneria Gestionale.