In questa pagina:

  • Agenda Digitale Italiana per la digitalizzazione delle Pubblica Amministrazione
  • Cosa si intende per Agenda Digitale Italiana?
  • Quali sono gli obiettivi fissati dall'Agenda Digitale Italiana?
  • Agenda Digitale Italiana, le tappe fondamentali
  • AgID, l'agenzia per l'Italia Digitale
  • Come raggiungere gli obiettivi dell'Agenda Digitale Italiana
  • Agenda Digitale Italiana, le piattaforme abilitanti
  • L'attuazione dell'Agenda Digitale Italiana, tre prospettive di analisi
  • Agenda Digitale Italiana: il MePA, mercato digitale della PA
  • Agenda Digitale Italiana e Comuni

Agenda Digitale Italiana per la digitalizzazione delle Pubblica Amministrazione

Agenda Digitale: un tema affascinante quanto delicato per la competitività e il benessere del nostro Paese, che coinvolge diversi soggetti. Cittadini e imprese in primis (veri beneficiari dei servizi pubblici), Pubblica Amministrazione in secundis, ma anche politica, fornitori di tecnologie digitali e media. In cosa consiste esattamente, quindi, l'Agenda Digitale e perché è importante valutarne lo stato dell'arte?

L’Agenda Digitale definisce le strategie di sviluppo, crescita e innovazione abilitate dalle tecnologie digitali sia a livello nazionale che locale. Mira a riformare la Pubblica Amministrazione e, a partire da questa, a promuovere l’utilizzo del digitale tra imprese e cittadini.

In questa guida analizzeremo l'attuazione dell’Agenda Digitale in Italia, approfondendo in particolar modo le principali iniziative adottate a livello nazionale (Piano Triennale e investimenti sulle Piattaforme). Un focus doveroso anche allo stato della spesa pubblica in tecnologie digitali: spendere di più o spendere meglio?

Lo faremo con il contributo originale dell'Osservatorio Agenda Digitale che ci aiuterà a comprendere meglio un tema tanto dibattuto, quanto solitamente povero di evidenze empiriche.

Cosa si intende per Agenda Digitale Italiana?

Il concetto di Agenda Digitale è stato formulato per la prima volta dalla Commissione Europea nel 2010, ma dopo oltre dieci anni è sempre più al centro dell'iniziativa politica dell'Unione Europea. In sostanza, l’Agenda Digitale è un modello strategico-programmatico con il quale ogni Paese membro dell’UE si impegna a favorire innovazione, progresso e crescita economica all’interno del proprio ambito nazionale, facendo leva sul potenziale delle tecnologie digitali.

L’Agenda Digitale nasce dunque a livello europeo, nell’ambito della più ampia strategia Europa 2020 che pone le fondamenta per la crescita e la creazione di occupazione da qui al 2020. In sintesi, l’obiettivo principale dell’Agenda Digitale Europea è quello di creare un mercato digitale unico e dinamico in grado di condurre le economie del vecchio continente verso una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Fondamentali in questo quadro sono la valorizzazione delle tecnologie digitali e l’adeguamento tecnologico della Pubblica Amministrazione.

La strada è tracciata, ma le classifiche che misurano il livello di digitalizzazione dei vari Paesi europei vedono l'Italia ancora in ritardo; è cruciale continuare a potenziare gli strumenti e le tecnologie abilitanti per colmare il gap con i migliori e porre le basi per proseguire questo cammino.

Quali sono gli obiettivi fissati dall'Agenda Digitale Italiana?

L’Agenda Digitale Italiana (ADI) ricalca dunque i principi delineati dall'Agenda Europea adattandoli alle priorità e alle necessità nazionali. Definisce le strategie di sviluppo, crescita e innovazione abilitate dalle tecnologie digitali sia a livello nazionale che locale.

L'Agenda Digitale Italiana mira a riformare la Pubblica Amministrazione e semplificare i servizi pubblici per imprese e cittadini. In linea con quanto tracciato dall'Agenda Europea, il progetto rappresenta quindi un'occasione di trasformazione essenziale per perseguire i grandi obiettivi della crescita, dell’occupazione, della qualità della vita e della rigenerazione democratica nel paese.

Ma cosa c'è alla base del piano strategico italiano per la crescita digitale del Paese? Una serie di obiettivi e ambiti di intervento che, col tempo, si fanno sempre più delineati. Riassumendoli:

  • garantire l’accesso ai contenuti online;
  • agevolare fatturazioni e pagamenti elettronici;
  • unificare i servizi di telecomunicazione;
  • aumentare l’interoperabilità tra banche dati, servizi e reti;
  • consolidare la fiducia e la sicurezza online;
  • garantire una rete internet superveloce e accessibile a tutti;
  • innovare le tecnologie ICT, investendo nella ricerca e sviluppo;
  • alfabetizzare cittadini e imprese nell’uso di queste tecnologie.

Per raggiungere gli obiettivi indicati l’Agenda Digitale Italiana mira prima di tutto alla semplificazione dei servizi pubblici. Proprio la Pubblica Amministrazione, in tale scenario, dovrebbe diventare quella piattaforma abilitante in grado, da un lato, di promuovere la trasformazione digitale delle imprese italiane e, dall’altro, di sviluppare le competenze digitali dei cittadini.

Agenda Digitale Italiana, le tappe fondamentali

L'Agenda Digitale rappresenta un fondamentale percorso di crescita tecnologica e sviluppo digitale nel nostro Paese. Nello schema fornito alla fine di questo paragrafo elencheremo le tappe principali relative a questo processo di trasformazione, fornendo una panoramica chiara e concisa degli avvenimenti salienti nel corso degli anni, al fine di rendere più comprensiva l'evoluzione dell'Agenda Digitale, che punta sempre di più verso la Trasformazione Digitale.

#1

2010

Agenda Digitale Europea

La Commissione Europea approva la Digital Agenda, uno dei 7 pilastri della Strategia “Europa 2020”, che indica gli obiettivi per la crescita dell’UE fino al 2020.

#2

2012

Nasce l'AgID

È stata istituita l'AgID (Agenzia per l'Italia Digitale), con il ruolo di garantire la realizzazione degli obiettivi dell'Agenda Digitale in Italia e contribuire all'adeguamento tecnologico della Pubblica Amministrazione. Proprio la PA rappresenta la leva di questo processo di trasformazione.

#3

2015

Strategia per la crescita digitale

L’Italia ha elaborato già dal 2015 una propria strategia nazionale di digitalizzazione, traducendola in un documento, la "Strategia per la crescita digitale 2014-2020”, che ha tracciato il piano per il perseguimento degli obiettivi proposti dalla Commissione Europea.

#4

2017

Il Piano Triennale

Approvazione del "Piano Triennale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione" che ha il compito di rendere operativo quanto formalizzato nella Strategia relativamente alla PA. Entrambi recentemente aggiornati, alla luce dei primi risultati ottenuti e delle evoluzioni degli ultimi anni.

#5

2019

Strategia "Italia 2025"

A fine 2019 è stata pubblicata una nuova “Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese”, nota come Italia 2025, che lega la trasformazione digitale del Paese agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.

#6

2022

Agenda Digitale Europea 2030

Viene pubblicato il programma strategico per il decennio digitale, il cui obiettivo è quello di supportare imprese e cittadini verso un futuro digitale incentrato sulla persona, sostenibile e più prospero, attraverso l’Agenda Digitale Europea 2030.

#7

2023

Il Piano Triennale ICT aggiornato

Il Piano Triennale viene invece aggiornato periodicamente: dopo l’edizione 2019-2021, nell’agosto 2020 è stato pubblicato il Piano Triennale ICT per il triennio 2020-2022, a cui è seguito quello del 2021-2023, aggiornato nel gennaio 2023 con l’edizione 2022-2024.

AgID, l'agenzia per l'Italia Digitale

Istituita nel giugno 2012 con il cosiddetto “Decreto Sviluppo”, l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) è preposta alla realizzazione degli obiettivi di Agenda Digitale qui elencati. Tradotto in senso pratico, l’AgID ha il compito di:

  • identificare le migliori soluzioni per la digitalizzazione della PA;
  • vigilare sulla qualità dei servizi forniti;
  • promuovere l’alfabetizzazione digitale tra lavoratori dipendenti, liberi professionisti e cittadini;
  • contribuire alla diffusione dell’utilizzo delle tecnologie digitali;
  • verificare l’effettiva attuazione dei piani indicati nell’Agenda Digitale Italiana (ADI).
AgID-agenzia-per-Italia-in-Digitale

Come raggiungere gli obiettivi dell'Agenda Digitale Italiana

agenda digitale italiana agenzia digitale per l'italiaPerseguire gli obiettivi dell'Agenda Digitale è una priorità per la digitalizzazione del sistema Paese. Ed è per questo che, seguendo tale visione, si è puntato con forza sulla semplificazione dei servizi pubblici. Si intuisce come quello della digitalizzazione della PA sia un tema molto trasversale, oltre che arduo, che va a toccare diverse aree di intervento: Amministrazione Digitale e Open Data, Sanità, Istruzione, Giustizia, Sicurezza, Fatturazione e Pagamenti Elettronici, Identità Digitale, Cloud e Banda Larga.

I capisaldi di questo cambiamento sono due: il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione e le piattaforme abilitanti . Due azioni che andremo ad analizzare nello specifico in questa sezione della guida sull'Agenda Digitale.

Piano Triennale ICT per la PA

Il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione è il documento di indirizzo operativo che detta regole e principi per la trasformazione digitale del settore pubblico.

L’obiettivo è di migliorare i servizi offerti a cittadini e imprese e gli strumenti degli operatori della PA in termini di quantità e qualità, razionalizzando la spesa. In Italia, il Piano Triennale ICT è realtà dal 2017 ed è aggiornato annualmente. È un modello di gestione e utilizzo delle tecnologie digitali più innovative, indirizza il piano delle gare, dei finanziamenti e quelli delle singole PA.

Responsabile per la Transizione Digitale (RTD)

La Circolare n. 3 del 2018 adottata dal Ministero per la Pubblica Amministrazione sollecita tutte le PA a individuare il Responsabile per la Transizione Digitale (RTD), nuova figura chiave per la digitalizzazione degli enti pubblici.

Si tratta di un passo importante, perché a questa figura dirigenziale trasversale viene affidato il compito di coordinare e dare impulso a tutte le azioni necessarie per attuare il Piano Triennale. Inoltre, l’RTD è il punto di contatto con le altre PA, i cittadini e le imprese per le questioni legate al digitale.

Agenda Digitale Italiana, le piattaforme abilitanti

Tra le iniziative legate all'Agenda Digitale, molta attenzione è stata rivolta alle cosiddette piattaforme abilitanti, ovvero a quei servizi chiave che abilitano in maniera trasversale la trasformazione digitale della PA. Parliamo in particolar modo di servizi unificati di identificazione, pagamento e raccolta dati che semplificano l'interazione tra cittadini, imprese e Pubbliche Amministrazioni.

SPID e CIE: sistemi di Identità Digitale

I sistemi di autenticazione SPID e CIE che, attraverso credenziali sicure, abilitano l'accesso a tutti servizi online della PA.

IO: l'App dei servizi pubblici

IO è la piattaforma che permette ai cittadini, attraverso un’unica App, di interagire con diverse Pubbliche Amministrazioni, locali o nazionali, raccogliendo servizi, comunicazioni, pagamenti e documenti.

ANPR, l'Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente

L'ANPR è l'anagrafe centrale di tutti i cittadini e i residenti in Italia: rappresenta l’archivio di riferimento per tutti gli altri sistemi nazionali.

PagoPA, il Sistema dei Pagamenti Elettronici

PagoPA è il sistema che consente al cittadino di effettuare il pagamento verso le PA scegliendo lo strumento e l'ente preferito.

OPEN DATA e Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND)

I PDND rendono i dati della PA liberamente usabili da parte di chiunque e per qualunque scopo, anche commerciale, e a valorizzare il patrimonio informativo pubblico attraverso l’analisi dei Big Data.

FSE, il Fascicolo Sanitario Elettronico

Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è l'insieme dei documenti digitali di tipo sanitario generati da eventi clinici dell'assistito, attivo in 21 regioni italiane.

L'attuazione dell'Agenda Digitale Italiana, tre prospettive di analisi

Definito il perimetro d'azione dell'Agenda Digitale, proviamo a verificarne lo stato dell'arte. Per comprendere come l'Agenda Digitale è stata attuata in Italia, analizzeremo tre prospettive inter-dipendenti, valutando

  • l'attuazione effettiva dell'Agenda Digitale in Italia;
  • lo stato dell'arte dell'Agenda Digitale in ambito finanziario;
  • l'applicazione normativa attuale all'Agenda Digitale.

Per prima cosa è necessario, innanzitutto, essere a conoscenza dell'effettivo stato di digitalizzazione dell'Italia e dei gap che ci separano dagli altri Paesi europei. Dal punto di vista finanziario, invece, attraverso le ricerche dell'Osservatorio Agenda Digitale, emerge che le risorse per sostenere l’attuazione ci sono, ma potrebbero essere usate meglio. Per il quadro normativo, invece, si evidenzia la necessità di semplificare e accelerare il recepimento degli atti con cui si regola l’attuazione. Di seguito, un'analisi dettagliata di questi tre punti.

#1 DESI, il Digital Economy and Society Index

Lo stato di digitalizzazione dell’Italia e delle sue Regioni

Partiamo da una domanda: qual è lo stato di digitalizzazione dell’Italia? Per sviluppare questa conoscenza, da alcuni anni viene usato il Digital Economy and Society Index (comunemente chiamato DESI), un indice usato per valutare e confrontare il livello di digitalizzazione dei Paesi europei. Nel nostro ordinamento, però, molte competenze e risorse fondamentali si trovano all’interno delle regioni. Per questa ragione, dal 2016 viene elaborato anche un DESI regionale.

#2 I Fondi per la Digitalizzazione in Italia e PNRR

I finanziamenti europei per l’Agenda Digitale: il PNRR

Quali sono le risorse che l’Italia ha a disposizione e per l’attuazione della trasformazione digitale? I fondi europei sono fondamentali per la piena attuazione dell’Agenda Digitale di tutti i Paesi, Italia inclusa. In questo contesto il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) rappresenta un’occasione senza precedenti, avendo a disposizione i 40 miliardi di euro della Missione 1, oltre ai fondi relativi alla digitalizzazione presenti nelle altre Missioni, per un totale complessivo di 48 miliardi. La Pubblica Amministrazione riveste, quindi, un ruolo di primaria importanza all’interno del PNRR, con almeno il 60% delle risorse destinate alle Pubbliche Amministrazioni.

#3 Quadro Normativo Italiano

Il quadro normativo dell’Agenda Digitale Italiana

Troppe regole, o regole confuse e contraddittorie, equivalgono a nessuna regola, producono costi per cittadini, imprese e PA, generano burocrazia, alimentano la corruzione e, soprattutto, rallentano le attività economiche del Paese. Di fronte a questo quadro, sembra quanto mai opportuno fare un bilancio dell’attuazione normativa dell’Agenda Digitale, partendo dal Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), il testo unico che riunisce le norme riguardanti l’informatizzazione della PA nei rapporti con i cittadini e le imprese.

Agenda Digitale Italiana: il MePA, mercato digitale della PA

Se è vero che la PA è al centro del processo di digitalizzazione voluto dall'Agenda Digitale in Italia, è bene chiedersi quanto stia investendo il settore pubblico in tecnologie digitali. La risposta: si spende poco e si potrebbe spendere molto meglio.

Al fine di ottimizzare e razionalizzare la spesa pubblica in tecnologie digitali, il MEF (Ministero dell'Economia e Finanza), con l'aiuto di Consip, ha istituito diversi strumenti di e-procurement. Tra questi merita attenzione il MePA, acronimo di Mercato elettronico delle Pubblica Amministrazione.

Si tratta di un vero e proprio eCommerce in cui le PA possono acquistare beni e servizi dai fornitori abilitati, negoziando e perfezionando i contratti di fornitura on-line, legalmente validi grazie all’utilizzo della firma digitale.

Agenda Digitale Italiana e Comuni

agenziadigitale agenzia digitale italianaL'innovazione digitale offre numerosi vantaggi e diverse opportunità per i cittadini, che sono i destinatari finali dei servizi messi a disposizione da PA e imprese. Per saperle cogliere, tuttavia, è necessario disporre di dispositivi tecnologici, connettività e competenze adeguate.

Le competenze digitali dei cittadini italiani sono però molto basse: siamo tra gli ultimi Paesi nell’Unione Europea. Alla luce di queste carenze, nel 2020 è nata la Strategia Nazionale per le Competenze Digitali, unita ad un Piano Operativo per la sua attuazione.

Quanto sono digitalizzati i Comuni italiani?

L’Italia è caratterizzata da un’elevata decentralizzazione amministrativa che fa sì che il ruolo degli Enti Locali sia cruciale per l’attuazione dell’Agenda Digitale. Attualmente i servizi offerti al cittadino possono essere in front-office oppure in back-office

  1. Nel primo caso il front-office di un servizio è digitalizzato se l’utente può svolgere l’intera pratica online, a prescindere dall’esistenza dello sportello che offre l’erogazione fisica del servizio.
  2. Nel secondo caso, invece, il back-office di un servizio è digitalizzato se esiste un software che supporta l’operatore nello svolgimento delle attività necessarie all’erogazione del servizio specifico.

Secondo la Ricerca dell’Osservatorio Agenda Digitale il back-office di tutti i servizi comunali principali è digitalizzato almeno nel 50% dei comuni italiani. Il front-office, invece, è meno digitalizzato in ciascuno dei servizi preso in esame.

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